Una camera, che dentro al bel palagio
Fù data al Cavalier per riposare
I compagni di fuori state adagio
Venuto l'ora di voler cenare,
Di vivande non fù alcun disagio
Cenato ogn'uno s'andó a riposare
E Malagigi tanto vizioso
Diveva questa notte sarò sposo
Entrato Malagigi nella camera
Fisso la guarda quel barone adorno
Vide la nappa ch'era tutta d'ambra
Fisso mirando tutta intorno, intorno
Uccelli v'era in forma di calandra,
E quá cantavan di notte, e di giorno
In mezzo della camera era un bel letto
Si ben'acconcio, che v'era un diletto
Era in quel letto d'oro intarsiato
E lettere intagliate era d'intorno
In questa forma vi era dichiarato
Ben venga Astolfo Cavaliere adorno
Dapoi che in quella camera è entrato
Pensa, e ripensa senza far soggiorno
Se mai di dame prendesti diletto
Ora si spoglia, e entra in questo letto
La notte passa via come saetta
Malagigi sti stava à riposare,
Lucrezia quella vaga giovanetta
D'amor ferita, che non può più stare
In quella camera se n'andó soletta
Insino al letto sola usó andare
Fisso lo guarda, e poi si spoglioe
Allato al cavalier si coricoe
This poem describes how Malagigi summons up demons to take him to the beautiful princess Lucrezia and how he wins her by using supernatural powers to decorate a room in her palace, the sala of the title (see entries FD132 and 122). In this passage, Malagigi is accommodated in a luxurious bedroom, the ornate furnishings of which are described in detail, particularly the bed. At the end of the passage, Lucrezia, who has fallen in love with him, joins him there. The emphasis on precious materials and ornamentation in the description of the interior resonates with the sensuality of her visit.
Gender / Sexualities
Consumer Practices
Context
Bello, Francesco, Il Cieco da Ferrara 1600-1699
Book, FD122
Anon. 1526/4
Book, FD132
Piloto, Andrea 1500 - 1599
Book, FD389